IL PAVEE E LA RAGAZZA

IL PAVEE E LA RAGAZZA

Un racconto che ci porta un’amicizia sconfinata, un’amicizia che supera ogni limite e ogni confine. Non deve forse essere così l’amicizia?

La famiglia di Jim è una famiglia nomade irlandese pavee che si sposta continuamente.
Ora la loro roulotte si è fermata in un piccolo paese sul mare. Un paese che si rivela subito ostile, per Jim e per i suoi cugini soprattutto, ma anche per le loro famiglie.

La vita a scuola è davvero dura. Jim deve sopportare offese crudeli, cercare ogni giorno di evitare le azioni di bullismo di alcuni ragazzi, rassegnarsi all’indifferenza dei professori e alla consapevolezza che non riuscirà mai a imparare a leggere.

Ma Jim fa amicizia con Kit, una ragazzina della scuola, che trascorre il suo tempo per lo più da sola e indossa una divisa di due taglie più grandi per colpa di un padre troppo tirchio.
Jim e Kit si intercettano subito, dal primo giorno in cui Jim mette piede nella scuola, e Kit inizierà a insegnargli a leggere.
La sintonia è immediata, sono due ragazzi che riescono a vivere la realtà con occhi su un orizzonte vasto, scrutano e cercano un’opportunità diversa, sana, la loro sensibilità non è stata intaccata da egoismi e indifferenza. Si ascoltano senza giudizio. Si guardano e si capiscono.

Jim scopre poi che Kit ha una dote preziosa, il canto: la sua voce ha un’energia che porta lontano, in un tempo sospeso.

La voce di Kit, una cosa pura e meravigliosa, riempì l’ampio spazio.
Le note rimbalzavano contro le pareti intorno, scontrandosi fra di loro.
Cantò l’inno della scuola, ma nella sala della cattedrale sembrava magnifico,
con l’amore divino che scendeva, saliva, girava intorno, e si posava nella sua anima di pavee.

Jim non riuscirà a sfuggire alla violenza sconsiderata di quel gruppo di ragazzi che cerca più volte di provocarlo. Non solo parole cattive, che non hanno alcuna radice umana – quante volte Jim e la sua famiglia le hanno sentite? – ma anche aggressioni, dalle quali Jim riesce a uscire solo grazie all’intervento di figure adulte. Non tutte però stanno dalla sua parte, anzi, ben presto la famiglia di Jim e le altre famiglie pavee si rendono conto che quel luogo non potrà mai accoglierli.

Solo la mamma di Jim ha una visione diversa – Avrà mai fine questa cosa? Per una volta, non possiamo semplicemente restare e combattere? – ma non basta a convincere tutti a non partire.

L’autrice racconta come nessun’altro la realtà, con la sua crudezza, con i limiti di un’umanità cieca e incapace di far fronte al bisogno di accoglienza.
Ci mette a fuoco il mondo togliendo ogni filtro e lasciando una lente d’ingrandimento sui fatti che non devono sfuggirci.
E quello che non deve sfuggire è l’umanità, è il non perdere mai di vista l’importanza senza deroghe di restare umani, con mani aperte e tese all’altro e non con pugni ritratti pronti a colpire.

Emerge da questa storia il pregiudizio velenoso nelle persone che non hanno verso la vita alcun senso umano, che non concepiscono la diversità, che hanno pensieri cresciuti in terreni aridi, concimati d’odio e, dunque, per niente in grado di fiorire e far crescere bellezza.

Siobhan Dowd ha parole precise, la sua scrittura è autentica e diretta, arriva a destinazione con una forza spiazzante.

Oltre a raccontarci la spietatezza del pregiudizio, fa fiorire la bellezza di alcuni personaggi, figure forti e determinate, che con decisione difendono il loro sentire e un bisogno imperante di normalità.

Non si può sempre scappare o rifugiarsi, ogni persona ha bisogno di trovare lo spazio per la sua identità e Jim questo spazio inizierà a trovarlo grazie a Kit.

Alla fine del racconto ci viene spiegato come è nata questa storia e come è nata l’edizione italiana, c’è un approfondimento su alcuni termini utilizzati, si parla dell’autrice e dell’illustratrice.
E la casa editrice ci ricorda come la stessa Siobhan, al di là di questa storia, sia stata una donna di grande umanità e sensibilità, che ha dedicato la sua breve vita alla difesa dei diritti umani.

Il pavee e la ragazza, Siobhan Dowd, Uovonero, 2018