UNA CASA FUORI DAL TEMPO

UNA CASA FUORI DAL TEMPO

Come raccontare questo libro traboccante di suggestioni e così denso di parole?
Da dove partire per dirvi quanto mi è piaciuto? Partirò dalla fine, ovviamente non per svelarvi come si conclude questo romanzo; ma per trovare alcune “parole faro” che possano introdurre quello che vorrei raccontare.

C’è un posto dove si resta sempre uguali, ed è il ricordo. Non la memoria, quella è brava a rimescolare le carte, a dire bugie, a cancellarsi e riscriversi. No: dico proprio il ricordo, uno solo, uno alla volta. L’istante prodigioso che viene salvato e resta intatto, identico, come una miniatura sottovetro, e non sai perché proprio quello, non lo saprai mai.

Vera, la protagonista di questo romanzo, di ricordi ne porterà a casa più d’uno dalla sua esperienza agli scavi di Pompei. Ma il più indelebile è senza dubbio il ricordo di Ginestra.

Da lei che non aveva il tempo ho imparato a stare nel momento. Perché alla fine solo il presente conta. Quello che c’è. Quando sono andata a Pompei io ero una storia da scrivere. Lei era già stata scritta […] Ma quella che è cambiata sono io, non sono più la stessa, non lo sarò mai più.

Siamo nella prima metà dell’800.

Vera, che è cresciuta, senza genitori, con una zia attenta alle convenzioni e poco all’animo umano, e con un fratello (Caspian) lontano che studiava al college, ora finalmente è di nuovo con suo fratello, in viaggio verso l’Italia, verso Pompei. Lui andrà a lavorare agli scavi, a fianco del talentuoso Luigi Ruffini, famoso ricercatore. Anche Ruffini, come Caspian, è persona di grande intelligenza e sensibilità, colto, appassionato del suo lavoro ma con uno sguardo sempre attento agli altri.
Per Vera sarà un viaggio che la trasformerà, che le farà riscoprire il contatto con sé stessa, contatto che, quando era a Londra, ritrovava solo nei suoi libri e di rado nella relazione con le altre persone.
Tutto il libro è attraversato da cambiamenti, scoperte, incontri straordinari, da desideri e speranze, dall’entusiasmo nel seguire i propri sogni o nel sentirsi liberi di essere sé stessi: la nostalgia lascia il posto alla rinascita e anche la solitudine diventa sentimento sempre più flebile quando finalmente si può riporre la propria fiducia in un’altra persona.

Si intrecciano le vite di personaggi così ben delineati, nell’aspetto, nei gesti, nel temperamento. Si intrecciano i piani narrativi: la narrazione della storia in terza persona, la voce che ci racconta di Ginestra e talvolta proprio a lei si rivolge, le lettere che Vera manda all’amica Nellie in Inghilterra per raccontarle quello che sta vivendo in Italia.
I piani narrativi non solo si intersecano, ma si completano, vanno a tracciare un ordine delle vicende: c’è la storia di Vera, c’è la sua amicizia con Ginestra, ci sono i ritrovamenti negli scavi, ci sono alcuni accadimenti misteriosi; e poi ci sono un passato e un presente, un prima e un dopo, che diventano una cosa sola nelle giornate in cui Vera trascorre il tempo con Ginestra. Questa amicizia è preziosa, da custodire, da non rivelare agli altri e Vera sa come farne tesoro; anche quando Camilla Clifford – giovane archeologa e insegnante, molto conosciuta nel suo campo, sicura, decisa, dedita con profonda passione al suo lavoro, così ben organizzata in ogni cosa che fa– prova a farle qualche domanda su questa amica che ha visto tra gli scavi. Dunque Camilla l’ha vista? Si chiede Vera. Nessuno aveva mai visto Ginestra a parte Vera, perché Camilla sì?

Come Beatrice Masini ci spiega nelle ultime pagine, non è un libro storico; i personaggi e le vicende attingono con grande libertà narrativa dalla storia (dell’800) e dalla letteratura, superandole e diventando ingredienti di un romanzo che non si finisce mai di esplorare. Non c’è una corrispondenza storica tra le vicende del libro e il periodo in cui sono ambientate, ci sono però infinite suggestioni che muovono la curiosità del lettore, che lo invitano a conoscere, scoprire e a lasciarsi trasportare in una bellissima avventura.

Consigliato dagli 11 anni.

Una casa fuori dal tempo, Beatrice Masini, Mondadori, 2024